L’esperienza emotiva nel realizzare un cortometraggio.
Nell’articolo della settimana scorsa, ho dato voce al lato “fotografico” di Antonello Floris del Negozio “Il fotografo di Floris Antonello (Buonconvento, via Roma, 19 – 0577/806662); oggi invece voglio sottolineare un’altra angolatura di questo grande professionista: quella della ripresa e del montaggio di video (compleanni, feste di laurea, di lavoro, matrimoni, battesimi e molto altro).
Ma facciamo un passo indietro. Cosa significa “costruire un video”? Bè, sia io che Antonello Floris riteniamo che lo scopo del montaggio sia quello di conferire alla rappresentazione cinematografica significato e logica narrativa.
Pensiamo ad esempio al famoso cineasta William Dieterle, per lui il montaggio non era semplicemente un metodo per mettere insieme scene frammenti distinti, ma un metodo per guidare lo spettatore. Quindi, nella ripresa in qualche modo traspare la sensibilità cineasta di Antonello Floris, che esalta alcuni frammenti per declinarne altri di minore importanza.
Antonello Floris con i suoi video, ma anche con le sue fotografie, restituisce alle persone i “ricordi”. Gle li mostra, ricorda i sorrisi di quel momento, le smorfie, i giochi, tutto quello che in quello scatto c’era e magari non si vedeva. E dopo anni, ritrovarsi a vedere quello che c’è stato, rende il ricordo indelebile.
Ecco, questo lavoro, non si può improvvisare, se vogliamo ottenere dei risultati buoni è necessario rivolgersi a chi ha davvero la competenza per farlo, maturata con studi e con l’esperienza. Ed in questo Antonello Floris è davvero un’assicurazione. Lui organizza la sua “opera” articolando immagini in un percorso espressivo e concettuale, guidando lo spettatore nella poesia di cui è protagonista indiscusso.
Da profani possiamo pensare che il montaggio non sia altro che la concatenazione di inquadrature, ma non è così. Proprio nel montaggio il cineasta, Antonello, nella lavorazione dei video, predispone un’esperienza emotiva ma anche intellettuale di straordinario impatto.
Attraverso il montaggio, che è il “linguaggio” di Floris, egli ci restituisce un po’ quello che siamo, in quel determinato momento, con le espressioni e le emozioni che abbiamo in volto o nel nostro modo di gesticolare, nell’imbarazzo e nella sicurezza.
Ci propone un punto di vista, un’osservazione diversa da quella con cui siamo soliti vedere dentro se stessi, ed è un’esperienza affascinante, che tocca il sublime.
E quando arriva al “the last cut”, ovvero la supervisione ed il controllo finale, ecco, è deciso: il video è pronto, o meglio, il “corto” è pronto.
Chiara Lenzini
