A COLLOQUIO CON LA LOGOPEDISTA GIULIA CORNACCHIA

News inserita il 10-10-2017 - Ok Siena

Diturbi specifici di apprendimento (Dsap): cosa fare dopo la diagnosi

Nel precedente articolo abbiamo affrontato il tema dei Disturbi Specifici di Apprendimento (DSAp) cercando di spiegare cosa sono e come vengono diagnosticati parlando anche della Legge 107 del 2010 che riguarda proprio i DSAp.
Ma una volta avuta la diagnosi cosa possiamo fare? Qual è il percorso da intraprendere?
Ancora una volta possiamo trovare delle risposte nel testo della Legge 107 la quale non ci fornisce solo la definizione dei DSAp ma ci dice anche qual è la finalità della loro diagnosi e cioè:
garantire il diritto all'istruzione;
favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità;
ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti;
preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA;
favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;
incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;
assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale.
Una volta fatta la diagnosi dobbiamo cercare di far si che il bambino possa apprendere con meno o senza difficoltà grazie all'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, ed è inoltre necessario che ci sia una forte collaborazione tra famiglia, scuola e clinici in cui ognuno deve mettere la propria parte.
Ogni tipo di disturbo e ogni bambino è a sé stante, quindi non ci sono delle metodiche o degli strumenti che vanno bene per tutti, ognuno deve avere il proprio metodo di studio calibrato in base alle specifiche difficoltà, può utilizzare diversi strumenti compensativi e può usufruire o meno di alcune misure dispensative.
Gli strumenti compensativi sono tutti quegli strumenti didattici o tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione che riguarda l’abilità deficitaria (uso della calcolatrice, del computer, delle tavole pitagoriche, di tavole che contengono regole ortografiche ecc…).
Le misure dispensative sono le strategie didattiche che l’insegnante può adottare per facilitare l’apprendimento del proprio alunno, come ad esempio il fatto di sostituire verifiche orali a quelle scritte, l’esonero dalla memorizzazione di formule complesse (per cui si possono utilizzare i formulari), l’esonero dall’apprendimento delle lingue straniere o comunque dall’impararne la forma scritta, dare più tempo all’alunno per eseguire un compito scritto ecc...
Le misure sopra descritte devono essere controllate durante il percorso scolastico, per valutarne l'efficacia nel tempo ed eventualmente essere modificate o diminuite tenendo conto della maturazione personale dell’alunno.
Tutte le misure dispensative, gli elementi compensativi, le adeguate forme di verifica e di valutazione, devono essere garantite agli studenti con DSAp durante tutto il percorso di istruzione e di formazione, dalla Scuola Primaria fino all'Università.
Ovviamente le stesse modalità devono essere utilizzate durante le ore scolastiche ma anche nello svolgimento dei compiti a casa, ed è proprio per questo che è fondamentale la comunicazione scuola-famiglia ed il supporto di figure specializzate che possano aiutare le parti a trovare il giusto percorso.
Spesso si pensa che aumentare le ore di studio, ad esempio tramite ripetizioni, sia di aiuto per i ragazzi con DSAp; questo invece li rende dipendenti da altri nello svolgere i compiti e nello studio mentre l’obiettivo finale è quello di portare il bambino ad avere sempre maggiore autonomia nell’apprendimento. Per questo è necessario far seguire i ragazzi da professionisti che siano a conoscenza degli stili cognitivi e degli stili di apprendimento per intraprendere un percorso strumentale, strategico e personalizzato.
Per finire vorrei sottolineare che è molto importante formarsi e informarsi da parte dei clinici, della scuola e delle famiglie ed è fondamentale avere chiaro che una difficoltà non è una disabilità e che dobbiamo educare i bambini affinché imparino fin da piccoli che il loro compagno dislessico non è meno bravo o meno intelligente degli altri.

Dott.ssa Logopedista Giulia Cornacchia
Mob. 338/9320373
Riceve: Studi Medici, Viale Vespa 4, Piancastagnaio(SI); Centro Studi Specialistici, P.zza Don Minzoni 8, Montepulciano(SI)
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/giuliacornacchia.logopedista/?ref=aymt_homepage_panel

 

 

 

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