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L'AUTUNNO E' PIU' BELLO QUANDO ARRIVA IL NOVELLO!

News inserita il 18-10-2014

 

Tra qualche settimana farà la sua comparsa in tutti i supermercati ed enoteche il vino novello, quel tipo di vino che molte persone tendono a definire "vino nuovo".

 

Molti non sanno che il vino novello è un vino totalmente diverso sia come caratteristiche che come metodo di produzione. Infatti esso proviene da una tecnica di vinificazione diversa rispetto al vino invecchiaot in botte: la cosiddetta macerazione carbonica. I grappoli interi (e non i singoli acini come avviene di solito) sono posti a fermentare in un serbatoio riempito di anidride carbonica. L’intero procedimento di vinificazione è particolarmente veloce, senza invecchiamento.
Il 30 ottobre sarà possibile l’immissione al consumo del vino novello 2014 secondo quanto disposto dal decreto del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali 13 agosto 2012, che ha semplificato e accorpato le norme nazionali di attuazione della normativa comunitaria in materia di etichettatura in generale, di menzioni tradizionali e di designazione e presentazione dei vini a DOP e IGP.
Il sistema di produzione nonché l’immissione al consumo del “vino novello” è stata notevolmente semplificata, abrogando il precedente decreto 13 luglio 1999.
Il novello dà il meglio di sé nelle occasioni conviviali: servito a una temperatura di 15 gradi circa, insieme alle caldarroste, è l’ideale per celebrare l’autunno in compagnia. In effetti, l’abbinamento tra il novello e le castagne è tradizionale, così come quello con i funghi e o i salumi; per chi vuole osare qualcosa di più insolito; il vino novello si sposa bene anche con il sapore piccante del peperoncino.
Per il suo contenuto alcolico e polifenolico, il vino novello ha una durata breve, una sensibilità alla maturazione ed una fragranza non duratura, che tende ad esaurirsi nell'arco di un anno. È bene quindi non invecchiarlo troppo tempo e consumarlo preferibilmente entro i primi 6 mesi di vita.
Il novello va servito a 14 C° nel calice medio foggiato a tulipano. Non va stappato in anticipo e non va decantato.

Il vino novello ha un tipici sentori fruttati e floreali, deve avere una gradazione non inferiore agli 11 gradi, va servito fresco ed è ideale per accompagnare una cucina semplice e informale. In particolare si sposa bene con gli antipasti a base di formaggi, carne e pesce, o per accompagnare spuntini con grana, salumi e caldarroste.
Dominano il panorama nazionale sei regioni: Veneto, Toscana, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Sardegna che nel loro insieme realizzano il 70 per cento della produzione nazionale. Vi proponiamo una ricetta sfiziosa per assaporare il vino novello con un abbinamento fuori dagli schemi: i “Pici Briachi”. Si tratta di una ricetta che, con pochi ingredienti, vi consente di realizzare un primo particolare e gustoso.


Pici Briachi
ingredienti per 4 persone:
200 g di farina 00
100 g di farina di semola rimacinata
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
2 pizzico di sale
acqua qb
Fare la fontana con le due farine, aggiungere al centro olio, sale e, mescolando con una forchetta, aggiungere mano a mano l’acqua.
Impastare bene, per una decina di minuti, finché non si avrà un impasto bello omogeneo e morbido. Avvolgere l’impasto nella pellicola e lasciar riposare una mezz’ora, ma anche di più: più l’impasto riposa e più sarà malleabile nel momento in cui lo lavoreremo. Durante il riposo della pasta, Vi potrete dedicare alla preparazione degli ingredienti per il condimento:
1 bottiglia di vino novello
200 g di pecorino toscano
olio extra vergine di oliva
sale qb
pepe nero macinato al momento
Occorre ora mettere il vino rosso in una padella farlo ridurre a fiamma bassa,
quindi Grattugiare  il formaggio e aggiunger il pepe (abbondante) appena macinato.
Stendere il panetto con il mattarello, tagliare delle striscioline larghe poco meno di 1 cm e iniziare a filare i pici, facendo dei rotolini con il palmo delle mani sulla spianatoia.
Continuare così fino a terminare l’impasto, mettendo i pici su un vassoio coperto da un canovaccio e con l’aggiunta di semola rimacinata per non farli appiccicare tra di loro.
Ora lessate i pici in acqua bollente salata (e con l’aggiunta di una goccia di olio) per qualche minuto: una volta “buttata” la pasta, attendere che l’acqua riprenda l’ebollizione e che i pici vengano a galla. Cuocere per circa un minuto.
Una volta cotti e scolati (tenendo da parte l’acqua di cottura) e messi nella padella con la riduzione di vino rosso, lasciateli insaporire per circa 1 minuto, aggiungendo  poi un po’ di acqua di cottura (circa 2 cucchiai), il pecorino e il pepe. Chiudere la fiamma, coprire e lasciare riposare per un paio di minuti.
A questo punto mescolate i pici e serviteli, aggiungendo ancora del pecorino ed accompagnando con il vino novello utilizzato per la riduzione.
Un eccellente compagno per il nostro piatto potrebbe essere il Santa Costanza prodotto da Banfi.
Banfi a Montalcino è da oltre trenta anni un punto di riferimento per chiunque al mondo si occupi di produzione vitivinicola. Definita a suo tempo come “il più grande progetto che sia mai stato realizzato nella produzione dei vini di qualità”, nasce nel 1978 grazie alla volontà dei fratelli italoamericani John e Harry Mariani – già titolari di Banfi Vintners, una delle più importanti società di importazione di vini statunitense. La proprietà, situata nel versante sud del comune di Montalcino, occupa 2.830 ettari dei quali 850 ospitano vigneti specializzati.
Il Santa Costanza Novello è una cuvée costituita principalmente da Sangiovese e Gamay, con l’aggiunta di un saldo di Syrah dalla vendemmia più tardiva della proprietà di Castello Banfi. Viene attuata una doppia vinificazione: tramite macerazione carbonica, per intensificare il singolare aroma fruttato e il sapore dell'uva, e tramite fermentazione tradizionale, per conferire al vino una rotondità e una capacità di invecchiamento maggiori. L’Autunno è più bello, quando arriva il Novello!

Achille Prostamo & Giovanni D'Alessandro

 

 

 

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