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L'ANIMALISTA BRAMBILLA,MINISTRO CHE ATTACCA IL PALIO E COMMERCIA ANIMALI MORTI

News inserita il 12-08-2011

 

Storia di una donna che, prima di approdare in politica, era a capo di due aziende specializzate nell’import-export di prodotti ittici: freschi, surgelati e congelati. Un’importante attività capace di garantire un giro di affari di svariati milioni di euro.

Non ha mai nascosto il suo amore per gli animali, il ministro per il Turismo Michela Vittoria Brambilla. Non solo facendosi volentieri immortalare davanti a telecamere e fotografi, in compagnia di cani e gatti che, con capre, asini, e perfino piccioni, costituiscono tutti insieme una folta fauna, che scorrazza allegramente nel verde della splendida villa di famiglia, a Calolziocorte, Lecco

Ma anche imbastendo, a più riprese, crociate animaliste, quasi fosse una moderna pulzella di Orleans, in “missione speciale per conto di Dio”, per dirla alla Blues Brothers (del resto, lei stessa, in un’intervista a Il Giornale rilasciata il 25 luglio del 2010, ha dichiarato: ”da bambina pensavo che il Signore mi avesse messo al mondo per salvare tutti gli animali della terra”).
“Finalmente”, grideranno con soddisfazione, buona parte degli animalisti nostrani. ”Finalmente un Ministro che ha veramente a cuore la triste sorte di quelle povere bestiole maltrattate, sfruttate, e spesso e volentieri addirittura uccise, nella più totale indifferenza generale!”.
Peccato però che questo idilliaco affresco disneyano cozzi invece con la realtà. Per la Brambilla, infatti, evidentemente esistono animali di seria A, da coccolare, vezzeggiare, e dei quali prendersi cura, senza se e senza ma; e animali di serie B, meno privilegiati, e meno meritevoli delle nostre attenzioni.
Sì, perché dobbiamo sapere che la “Rossa di Arcore”, la pupilla di Berlusconi, ex modella per calze ed ex giornalista, ha iniziato la sua attività imprenditoriale a metà anni novanta, rilevando e gestendo insieme al padre il negozio milanese “il salumaio di Montenapoleone”, la cui attività non è difficile immaginare quale fosse.
Non solo. Ma ha svolto tanto bene questo mestiere da prenderci presto gusto, e dar vita, poco dopo, a due società: il Gruppo Sal, e Sotra Coast International, specializzate nell’import-export di prodotti alimentari, tra i quali figurano anche quelli ittici: freschi, surgelati e congelati. Un’importante attività, del suo recente passato, capace di muovere un giro d'affari di svariati milioni di euro.
Lei comunque, non si scompone più di tanto. Anzi, da buona vegetariana, ci tiene a precisare come non mangi i “suoi amici”. Probabilmente è così. Perché non dovremmo crederle. Il problema casomai è che, seppur non mangiandoli, contribuisce ugualmente affinché siano altri ad apprezzarne le prelibate carni. Il che, in un’ottica puramente antropocentrica, non ha niente di sconvolgente; mentre, in una prospettiva animalista, della quale lei si fa paladina, qualche problemino, quantomeno di coerenza, lo dà.
Così, mentre con una mano la nostra Ministra “bacchetta” il Palio di Siena e i senesi, rei di divertirsi sadicamente maltrattando i cavalli, con l’altra incassa i profitti derivanti dal commercio di “cadaveri animali”; definizione errata, etimologicamente parlando, ma tanto cara al mondo vegano. Senza considerare poi, che questi animali, prima di poter essere gustati, devono anch’essi passare da una non invidiabile via crucis. Chiunque si sia mai cimentato nella preparazione di piatti con astici e aragoste, tanto per fare un esempio, sa benissimo come questi crostacei, tra i più ricercati e prelibati, debbano essere bolliti (o surgelati) vivi, affinché le loro carni possano mantenersi tenere e fresche!
Difficile perciò comprendere i motivi di tanto astio che la Ministra continua ad esternare a più riprese, nei confronti del Palio di Siena. Difficile capire le ragioni che la spingono a combattere crociate come queste, che, oltretutto, niente hanno a che vedere con i compiti del suo Ministero.
Chissà, forse per lavare reconditi sensi di colpa. Comunque sia, sarà anche per questo motivo che la Brambilla ha promosso, insieme ad Umberto Veronesi, “ La Coscienza degli Animali“, un progetto nato proprio per “dare voce a chi voce non ha”. Come, per l’appunto, “i suoi” pesci e crostacei, notoriamente muti. Animali, sì. Ma di serie B.

Andrea Verdiani

 

 

 

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