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CORRADO BARUFFALDI, COSTONE E TARTUCA PIANGONO "IL GIGANTE BUONO"

News inserita il 18-07-2014

Dopo una lunga e sofferta malattia, se n’è andato a soli 39 anni.

Dopo una lunga e sofferta malattia, se n’è andato Corrado Barrufaldi, che il Costone ricorda con affetto per averlo avuto come giocatore verso la metà degli anni ’90. Corrado - proveniente dal settore giovanile della società -  ha vestito la maglia del Costone in più di una circostanza, facendo parte dell’organico della prima squadra nel campionato di serie B 92-93, fino alla stagione 96/97, campionato di serie C1, sotto la guida tecnica di vari allenatori: Alessandro Zani, Alberto Ceccherini, Leonardo Frati. Tutti lo ricordano come un ragazzo mite, sempre disponibile.  "Corrado è una delle persone più miti che abbia mai conosciuto e in campo era così leale e corretto che 'costringeva' gli avversari ad essere altrettanto coretti. Anche per questo è stato un grande uomo"; queste le parole di un suo compagno, Damiano Scalera. "Un amico buono e gentile che ho avuto la fortuna di conoscere e allenare" questo invece il ricordo di Leonardo Frati. Per Valentino Ceccherini era "Baruffali…uno magico davvero, un ragazzo fantastico!"  Pier Francesco Binella, attuale allenatore del Costone, ci riserva un aneddoto assai particolare: "Primavera di 20 anni fa, campo di basket del Costone. Sto palleggiando in contropiede con due narici come un toro e vedo quel ragazzo secco e lungo che gioca in squadra con me che corre dalla parte opposta del campo. Mi guarda dicendomi con gli occhi: 'ehi, mettila in alto che schiaccio!'. Lo guardo, ci credo poco e poi, più per la voglia di smettere di correre, alzo questo pallone sopra al ferro. Lui schiaccia, rimane appeso al ferro. Silenzio. Mentre torniamo in difesa mi batte il 'cinque' e dice 'bel passaggio'. Una delle più grandi libidini nella mia mediocre esperienza di giocatore. Ciao Corrado. L’Associazione Sportiva Costone si stringe in un grande e forte abbraccio attorno alla famiglia di Corrado Baruffaldi.

La contrada della Tartuca ricorda il suo "Gigante Buono": Corrado era l'incarnazione della brava persona, nell'essenza più profonda che ciò significa. Pacato nei modi, mai una parola fuori posto. Sempre pronto al dialogo ed al confronto. Lontano da Siena per un lungo periodo per motivi professionali è sempre rimasto in contatto con gli amici di sempre. Non ha mai fatto mancare il suo apporto alla vita contradaiola, come per il periodo in cui è stato Delegato ai Piccoli. La sua scultorea presenza è sempre stata discreta e lontana dai palcoscenici, perché di Corrado tutti hanno sempre apprezzato prima di tutto le doti umane e la razionalità, i suoi veri biglietti da visita.

 

 

 

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