CHIANCIANO TERME CELEBRA IL GIORNO DELLA MEMORIA NELLE SCUOLE
News inserita il 26-01-2016
Il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ricorre il
“Giorno della memoria” istituito dal Parlamento Italiano nel 2000 (Legge 20
luglio 2000, n. 211), al fine di ricordare la Shoah e rendere omaggio alle numerose
vittime, nonché a tutti coloro che, a rischio della propria vita, si sono
opposti al folle progetto di sterminio. A Chianciano Terme la ricorrenza viene
celebrata dall’Istituto Comprensivo “F. Tozzi” giovedì 28 gennaio presso il
Centro Giovani “La Cripta” dove per l’intera giornata gli studenti delle classi
terze della Scuola Secondaria di primo grado dell’istituto avranno
l’opportunità di seguire vari eventi. I giovani si ritroveranno alle ore 8:25
direttamente presso il Centro Giovani "La Cripta" dove, dopo il
saluto da parte del Sindaco del Comune di Chianciano Terme, Andrea Marchetti e
del Parroco Don Carlo si svolgerà un incontro-dibattito con alcune
associazioni locali per affrontare i problemi legati ai diritti umani e al
divario Nord / Sud del mondo. Dopo la pausa “pranzo al sacco”, i giovani dalle
ore 14:30, assisteranno alla proiezione del film "Anita B." (2014),
diretto da Roberto Faenza, adattamento cinematografico del romanzo “Quanta
stella c'è nel cielo” di Edith Bruck.
«In questa occasione – si legge in una nota firmata dalla Dirigente
scolastica dell’Istituto Comprensivo “F. Tozzi”, Maddalena Muntemurro – è
opportuno che siano attivate iniziative nelle scuole di ogni ordine e grado,
volte ad analizzare le circostanze che hanno dato avvio ad uno dei periodi più
oscuri della storia dell’Europa e ad approfondire gli eventi che ne hanno
segnato il tragico sviluppo affinché ne venga conservata la memoria. La
trasmissione della memoria fra le generazioni - prosegue la nota - è infatti un
dovere morale a cui la scuola non può in alcun modo sottrarsi, tanto più in
un’epoca come quella attuale caratterizzata da rapida evoluzione che,
modificando la società e le relazioni umane, mette a rischio il senso della
storia e la coscienza collettiva. Ricordare è un atto doveroso anche al fine di
evitare che gli errori del passato si ripropongano, pur in forme diverse. Come
ammonisce Primo Levi - chiude la nota - le coscienze possono nuovamente essere
sedotte ed oscurate: “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario
perché ciò che è accaduto può ritornare”».
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