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ARCI SIENA: TRE FILM PER RACCONTARE "L'ITALIA CHE NON SI VEDE

News inserita il 09-04-2018

Si intitola “L'Italia che non si vede” il ciclo di tre proiezioni cinematografiche in programma giovedì 12 e mercoledì 18 aprile al Circolo Arci Centro di Siena e martedì 24 aprile nelle Stanze della Memoria, con un omaggio al 73esimo anniversario della Liberazione. L’iniziativa è promossa dal Circolo Arci Centro in collaborazione con Arci provinciale di Siena, Ucca - Unione circoli cinematografici Arci e Cesvot, Centro servizi volontariato Toscana. L’ultimo appuntamento conta anche sul patrocinio dell’Anpi provinciale di Siena e dell’Istituto Storico della Resistenza senese e dell’Età Contemporanea. Le proiezioni sono a ingresso libero.
Il primo appuntamento. “L’Italia che non si vede” si aprirà giovedì 12 aprile, alle ore 21, con la proiezione al Circolo Arci Centro, in via di Città, 10, di “Granma”. Il film, diretto da Daniele Gaglianone e Alfie Nze, unisce i temi del viaggio, della morte e dell’incontro e scontro fra generazioni raccontando la storia di Jonathan, giovane cantante hip-hop di Lagos che un giorno, mentre è intento a registrare una nuova canzone nello studio di registrazione, riceve la notizia della morte in mare del cugino Momo nel tentativo di raggiungere l’Europa. La tragedia porta Jonathan a dover accompagnare sua nonna a portare la notizia alla sorella, la nonna di Momo, che vive in un villaggio nel cuore del sud-est della Nigeria. Il viaggio diventa, così, occasione di confronto e di crescita reciproca per nonna e nipote.Le altre due proiezioni. Il ciclo di appuntamenti continuerà mercoledì 18 aprile, ancora alle ore 21, con “Il  più grande sogno”, con regia di Michele Vannucci e dedicato a chi lotta ogni giorno per la vita che sogna, mentre martedì 24 aprile le Stanze della Memoria, in via Malavolti, 7, ospiteranno “L'uomo che non cambiò la storia”, con regia di Enrico Caria, che proporrà un docu-thriller ispirato alla storia di Ranuccio Bianchi Bandinelli, professore universitario tra i padri dell’archeologia moderna e al suo spirito antifascista.  

 

 

 

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