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POGGIBONSI, LA CASA DI CHESINO DIVENTA START UP HOUSE

News inserita il 18-04-2015

La Casa di Chesino di Poggibonsi apre all’imprenditoria giovanile e diventa una “start up house”. Ospiterà imprese giovani e innovative a cui saranno destinati spazi attrezzati e un contesto economico vantaggioso nell’ambito di un progetto della Regione Toscana che intende favorire lo sviluppo di nuova imprenditorialità attraverso la messa a disposizione di spazi ed immobili pubblici adeguatamente attrezzati, cofinanziando lavori di adeguamento di spazi inutilizzati del patrimonio immobiliare pubblico. Il Comune di Poggibonsi metterà a disposizione parte della Casa di Chesino.

E’ stato infatti approvato dalla Giunta il progetto esecutivo per adeguare l’edificio in questione, attualmente inutilizzato, e che fino al 2013 ha ospitato la biblioteca comunale.

“Una opportunità da non perdere – spiega il Sindaco David Bussagli - per dare gambe al progetto di sostegno alle imprese giovani, mettendo loro a disposizione strutture pubbliche idonee come la Casa di Chesino che è un edificio che ha tutte le caratteristiche per aprirsi anche a questo nuovo utilizzo. Creare un contesto favorevole alle start up è uno degli obiettivi che ci siamo posti, è un modo per sostenere l’attività delle giovani imprese con gli strumenti a nostra disposizione”.

Per rendere idonei i locali della Casa di Chesino servono prima di tutto interventi di adeguamento. Il progetto di manutenzione predisposto prevede l’utilizzo di parte del piano terreno e del primo piano dove saranno ricavati sei moduli per ufficio, una sala riunioni, spazi in comune, servizi igienici. Tutti spazi variabili dai 23 ai 29 metri quadri, autonomi negli ingressi e nelle uscite. Saranno necessari lavori di sistemazione (imbiancatura, rifacimento del pavimento….) e di adeguamento. Sarà sistemato il percorso esterno in chiave di abbattimento delle barriere architettoniche, ci saranno da fare nuove tubazioni e altro.

Il progetto prevede che per il momento alcuni spazi restino a disposizione dell’Amministrazione per altri utilizzi. Complessivamente il costo è di 45mila euro di cui il finanziamento chiesto in Regione è pari all’80 per cento.  

“Guardiamo con grande interesse – chiude Bussagli - a queste opportunità che si traducono in azioni per il lavoro. Attendiamo gli esiti del finanziamento e, se positivi, procediamo all’intervento e quindi al bando per assegnare gli spazi”.

 

 

 

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