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NUOVA LEGGE ELETTORALE DELLA TOSCANA: INTERVENTO DI NCD SIENA

News inserita il 01-08-2014

“La riforma della legge elettorale toscana targata 'Pd-Fi' potrebbe fare scomparire dal Consiglio regionale molte forze politiche e molti territori. La proposta di legge e' inoltre a rischio di impugnazione davanti alla Corte costituzionale e, se sara' varata, certamente qualcuno fara' ricorso alla Consulta e anche al Collegio di garanzia dell'Assemblea toscana”. Lo ha affermato il Nuovo Centrodestra di Siena esprimendo “forte preoccupazione” per la proposta di modifica della legge elettorale della Toscana, riprendendo quanto sottolineato dal coordinatore regionale del Ncd, Gabriele Toccafondi.

“La legge prevede un listino bloccato di tre nominati – continua la nota del partito senese - ciascuno dei quali potrà candidarsi anche in tre circoscrizioni provinciali. Questo significa che, attraverso il gioco delle opzioni, praticamente tutti gli eletti saranno scelti dalle segreterie dei partiti. La reintroduzione delle preferenze è quindi solo polvere negli occhi.

Viene introdotta per la prima volta una incredibile soglia di sbarramento di coalizione al 10%: potrà succedere che una lista che prende il 9% in coalizione con un’altra lista dello 0,9% non prenderà alcun seggio, mentre una lista che prende il 3,01% collegata con altre liste minori che tutte insieme superano il 10% prenderà (con il suo 3%) vari seggi. Un’aberrazione incostituzionale.

Il combinato disposto tra l’altissimo premio di maggioranza, che porterà la coalizione vincente con solo il 40% dei voti ad ottenere il 57,5% dei seggi da un lato, e la soglia di sbarramento al 10% dall’altro, che lascerà senza rappresentanza centinaia di migliaia di voti espressi, determina una situazione nella quale il 90% del nuovo consiglio regionale sarà già scritto alla vigilia del voto, lasciando ai cittadini elettori poca o punta libertà di scelta.

Il gruppo regionale Ncd, guidato da Alberto Magnolfi, farà una grande battaglia  – conclude il Ncd di Siena –  e presenterà emendamenti e proposte di legge alternative per non fare approvare in via definitiva questa riforma”.

 

 

 

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