I capigruppo del consiglio comunale di Siena hanno incontrato nei giorni scorsi il presidente della Fondazione MPS, il prof. Marcello Clarich.
In tale sede abbiamo avuto modo di conoscere una persona, affabile e
colta. Molti però sono i dubbi e le perplessità che, nonostante il
lungo incontro, permangono su quello che ha fatto e farà il nuovo
presidente.
La mancata risposta, che poi è un diniego, alla richiesta
di chiarezza e di ricerca della verità , sul perché a Siena è stato
dilapidato un patrimonio di svariati miliardi è una delusione per chi,
come noi, avrebbe voluto una radicale cambiamento nell'amministrazione
della città e delle sue più importanti istituzioni. Non ci ha pienamente
convinto la scusa per cui gli archivi non si possono aprire per non
compromettere le azioni legali che la Fondazione ha in corso per
recuperare qualche frammento di quello che fu un patrimonio sconfinato.
Particolarmente deludente, ma purtroppo ormai ci stiamo abituando, la
chiosa del Sindaco Valentini, che senza tanti giri di parole e con tutta
franchezza ha candidamente ammesso che è molto più importante
recuperare qualche soldo che portare avanti un'operazione verità su
quanto è accaduto al patrimonio della Fondazione che, giova ricordarlo,
sarebbe patrimonio della comunità senese. Ci chiediamo se il Sindaco
nutra lo stesso sentimento di 'tutela' verso i denari della Fondazione
anche quando viene proposto ai Consiglieri nominati dalla Fondazione
stessa di farsi da parte. Chissà quante ore di straordinario deve fare
un infermiere o un artigiano per intascarsi i circa 50.000 euro a testa
che sono stati offerti a coloro che sono stati mandati nel CdA della
Banca per fare gli interessi della Fondazione e quindi della città di
Siena?
Ci auguriamo che presto Clarich possa interagire con l'attuale
management della banca anche alla luce, anche alla luce di
un'impressionante serie di trimestri in rosso. Con celerità anche
maggiore abbiamo raccomandato al presidente della Fondazione di decidere
come affrontare la situazione delle partecipate, in primis Siena
Biotech e Sansedoni spa. Ci piacerebbe che le risposte ai nostri
interrogativi e alle nostre perplessità il Presidente Clarich venisse a
darcele in Consiglio Comunale, giusto perché l'assemblea
democraticamente eletta della città di Siena non sia considerata da meno
della 'frequentatissima' festa dell'Unità alla Lizza.
Andrea Corsi
Eugenio Neri
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