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MURLO, IL SINDACO FABIOLA PARENTI OMAGGIA I PARTIGIANI

News inserita il 02-07-2014


Murlo ha ricordato i suoi partigiani, caduti per combattere i nazifascisti, nel settantesimo anniversario della Liberazione del Comune. Nel pomeriggio di lunedì 30 giugno, anniversario della libertà ritrovata, il sindaco Fabiola Parenti ha reso omaggio ad Aldo Giannelli, Ferruccio Mantengoli e Bramante Foderi al cimitero di Montepescini. Quindi ha raggiunto il cimitero di Vescovado, per recarsi di fronte alla lapide di Leopoldo Benocci. Preghiere, cuscini di fiori, insieme al gonfalone del Comune hanno caratterizzato cerimonie semplici ma sentite, condivise con i cittadini. In serata si è svolta una commemorazione ufficiale, nella sala del consiglio comunale, insieme a Laura Mattei dell’Istituto storico della Resistenza senese e dell’età contemporanea, che ha illustrato le tappe dell’avanzata degli Alleati. Sono seguiti interventi da parte di rappresentanti dell’Anpi, fino a un brindisi finale con tutti gli intervenuti.

“La Liberazione di Murlo – ha osservato Fabiola Parenti - ha significato la fine di un periodo di terrore, lutti, distruzione. Siamo figli e nipoti di quei partigiani, soldati, cittadini che hanno subito una guerra spaventosa, e che hanno lottato per valori universali per dare un futuro al nostro Paese. Più che una ricorrenza – sempre per il sindaco - vorrei che questo anniversario possa rappresentare il rinnovamento di un impegno: la liberazione da ogni forma di egoismo, utilitarismo, di disinteresse per la cosa pubblica”.

L’avvicinarsi della Liberazione ha coinciso, anche a Murlo, con atti eroici. Il 20 maggio 1944 un distaccamento guidato da Pasquale Plantera, detto "Serpente", liberava, con il concorso di numerosi civili, due partigiani in precedenza catturati dalla Guardia nazionale repubblicana, e rinchiusi nelle scuole elementari di Casciano. Nei giorni successivi, la "tenaglia" del quarto reggimento tiratori tunisini del tenente colonnello Guillenbaud (fra Montepescini e Casciano) e del settimo reggimento tiratori algerini del colonnello Chapuis (fra Murlo e Radi) ha la meglio dopo 4 giorni di combattimenti sui Panzergranadier del generale Muhm e sui paracadutisti del generale Trettner. Il 30 giugno 1944 Murlo non avrebbe più visto uomini in camicia nera o militari tedeschi. Da qui passava la linea "Edith". La lotta per superare questa posizione durava fino al 30 giugno quando, caduta Murlo che era difesa dalla quarta divisione paracadutisti tedeschi, e iniziata la marcia su Siena, il fronte si rimetteva in movimento.“Il 30 giugno – ha concluso il sindaco Parenti - deve rimanere un appuntamento importante: rappresenta il rinnovato impegno a difendere il benessere, la sicurezza e la partecipazione democratica della nostra comunità”.

 

 

 

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