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MONTERONI, BERNI: "IL 25 APRILE È L'INIZIO DI UNA NUOVA ITALIA"

News inserita il 25-04-2015

 

“Credo fermamente nel valore delle celebrazioni del 25 aprile. Ci credo da sempre come cittadino ed oggi come sindaco sento ancora di più il peso fondante di questa data. La Festa della Liberazione è il giorno della fondazione di un’Italia nuova, il 25 aprile 1945 è il giorno da cui è derivata la vittoria dell’esercito alleato, la liberazione dall’occupazione nazista e la fine di una dittatura razzista e violenta. Da questa data è nata la Repubblica italiana e la costituzione, fondate ambedue sui valori democratici e di unità che hanno caratterizzato l’esperienza resistenziale”.

Gabriele Berni, sindaco di Monteroni d’Arbia, ricordando le celebrazioni provinciali e comunali per la Festa della Liberazione di sabato 25 aprile, interviene sul significato di questa giornata come augurio a tutti gli italiani.

“Sabato è festa nazionale, una festa che vuole ricordare non la fine di una guerra ma l’inizio di un periodo di pace e di libertà, l’inizio dell’esperienza di un’Italia nuova e io non posso fare a meno di pensare a quanti vicini a noi ancora soffrono una guerra, che sia questa di eserciti o di attacchi terroristici: come noi, comunità di Monteroni, abbiamo sofferto terribilmente gli ultimi anni di guerra così oggi altre popolazioni stanno morendo per la salvezza del proprio territorio o per scappare da guerre e dittature infami. Non possiamo voltarci indietro, perché la solidarietà tra popoli e culture, la volontà a costruire la pace fanno parte dei fondamenti sanciti dalla nostra Costituzione nati da questa data, il 25 aprile”.

“Monteroni ha sofferto la guerra e pagato caro il tributo alla violenza nazifascista, ci ricordiamo la fucilazione della famiglia Bari a Ville di Corsano per mano tedesca e alle tante vittimi civili cadute in bombardamenti o mitragliamenti. Ricordiamo poi i partigiani caduti in combattimento originari delle nostre terre come Vasco Perugini e Giorgio Domenichini e soprattutto Faustino Masi, Armando Fabbri e Azelio Pieri fucilati nell’imboscata di Scalvaia l’11 marzo del 1944 e due giorni dopo celebriamo la memoria di Primo Simi, fucilato alla caserma Lamarmora di Siena. Uccisi dai fascisti in azioni preparate e comandate dall’alto: una realtà che dobbiamo continuamente ricordare per togliere quei martiri dal fango del revisionismo. In questo 25 aprile vogliamo omaggiare questo ricordo, deporremo una corona sotto la lapide posta all’ingresso del Palazzo comunale che ricorda i tre partigiani uccisi a Scalvaia. Tre giovani, tre amici, che scelsero da che parte stare e lo fecero per far vivere in pace ed in un paese migliore le future generazioni, noi”.

“Questa lapide era posta in una cappella di campagna e voluta dagli amici dei tre martiri, i “compagni di Ville Petroni” così si firmano, ed oggi è collocata nel centro della nostra comunità, il Palazzo comunale. Sabato mattina quindi deporrò qui un mazzo di fiori, come simbolo di riconoscenza a tutti coloro che hanno combattuto affinché oggi l’Italia possa essere una democrazia ed invito tutti i cittadini a partecipare alle manifestazioni previste a livello provinciale nel capoluogo, a Siena, un modo per essere tutti assieme a festeggiare quella che è la giornata fondante del nostro Paese”.

 

 

 

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