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MANCUSO: "REALTÀ E FALSI MITI SULLO SVILUPPO ECONOMICO SENESE"

News inserita il 20-07-2014
L'editoriale uscito la scorsa settimana sulle pagine del Corriere della  Sera a firma  di Lucrezia Reichlin spiegava bene la sostanza del problema della crescita per l'Italia.
Spesso si dice che, in fondo, sarebbe sufficiente alleggerire i legacci della spesa per gli investimenti per far ripartire il Paese. Ma non è proprio così, almeno per una nazione in cui gli investimenti sono il bottino preferito dei peggiori aggregati di predazione a causa della fragilità delle istituzioni e del grado di corruzione diffusa.

È proprio dalle Istituzioni, dalla loro forza e dalla loro solidità, che la fiducia, gli investimenti e la crescita possono ripartire. Le stesse risorse per gli investimenti dovrebbero essere collegate ad un meccanismo che misuri efficienza e riforme istituzionali adeguate. E rispetto alle stesse riforme in atto (Province, Camere di commercio e forte riduzione del numero delle società pubbliche), di cui si discute molto e con differenti accenti, è apprezzabile l'approccio di chi si fa trovare preparato giocando in anticipo con atti organizzativi che integrino e facilitino gli assetti futuri. Anche per questo  i Comuni sono chiamati ad accelerare sul fronte della messa a sistema del loro ruolo nel quadro istituzionale che si delineerà.

Dal generale al particolare: a Siena, in diversi parlano di sviluppo evocandolo con parole che, a volte, ricordano la danza della pioggia o che, peggio ancora, non tengono conto degli enormi cambiamenti in atto da tempo.  Ma anche a Siena è stato ed è ancora necessario partire proprio da lì: da quella credibilità istituzionale purtroppo pesantemente violata e da un tessuto economico la cui capacità di reazione e di competizione sconta la rassicurante ma perniciosa distesa di extra risorse - anche fittizie - che improvvisamente è venuta meno (e ne conosciamo le ragioni).

Ecco perché, come amministrazione, abbiamo fatto le cose che dovevamo fare senza illusionismi o palliativi, a partire dalla messa in sicurezza del bilancio del Comune che è stata una vera e propria rivoluzione viste le condizioni date.

Le altre idee progettuali rispondono a una visione e a un orizzonte che si pone proprio sulla prospettiva inizialmente delineata:

1) Efficientamento della macchina amministrativa e semplificazione dei processi (penso all'unificazione degli uffici SUAP e Commercio, all'adesione alla piattaforma AIDA per i servizi alle imprese e alla prossima adozione del nuovo regolamento del commercio su aree pubbliche). Per non parlare della riduzione dei costi (riduzione del numero dei dirigenti, regolamento sull'avvocatura interna), con l'obiettivo di migliorare qualitativamente e quantitativamente la produttività del Comune stesso;
2) Innovazione sociale e modernizzazione della città attraverso la creazione di infrastrutture materiali e immateriali (mobilità, banda larga e wi-fi, illuminazione pubblica 'intelligente', amministrazione condivisa, servizi telematici) capaci di renderci attrattivi perché efficienti e innovativi.  I fatti:  a) abbiamo approvato, primi in Italia insieme a Bologna, il regolamento sui beni comuni, uno strumento di forte innovazione sociale capace di generare coesione, fiducia e sviluppo anche sul lato delle manutenzioni e della valorizzazione dei beni comuni;  b) internet wifi gratuito è già attivo in diverse piazze della città; c) avremo, tra non molto, alcuni servizi di telemedicina all'avanguardia grazie alla collaborazione tra Comune, A.S.P. e Azienda Ospedaliera; d) da pochi giorni si è conclusa la gara relativa alla fornitura e installazione di colonnine per la ricarica di auto elettriche (circa 40) e di biciclette elettriche (oltre 60); e) abbiamo sollecitato Sei Toscana a spingere con determinazione verso un sistema di tariffazione puntuale dei rifiuti nella nostra città. Sul versante Smart City dovremo essere ancora più coraggiosi mettendo in campo un progetto territoriale di Smart Community insieme ai comuni dell'area senese. Quest'ultimo potrebbe essere il veicolo più veloce ed efficiente per costruire quella  Grande Siena che abbiamo promesso: servizi, offerta turistica e culturale e Smart and Open Government in ottica territoriale estesa.

 3) Ricostruzione di adeguate relazioni tra le diverse istituzioni e tra istituzioni e aziende del territorio ispirate ad un sano rapporto teso a far leva comune per aumentare esponenzialmente la capacità di creare opportunità e lavoro,  non per costruire consenso o clientele;

 4) Corroborare stabilmente, insieme all’Università, i rapporti con le poche grandi aziende locali anche allo scopo di sviluppare ulteriormente a Siena incubatori di impresa orientati alle specificità del territorio e non solo: impresa culturale, turismo intelligente, agroalimentare e ovviamente innovazione tecnologica digitale. A Siena esiste già l’importante realtà di T.L.S. nel settore delle scienze della vita;

5) Favorire l'accesso al credito per imprese e per progetti ad alto contenuto sociale anche grazie a linee alternative a quelle dei tradizionali canali bancari con la creazione di una piattaforma di crowdfunding dedicata al nostro territorio;

6) Avere una Fondazione che favorisca la realizzazione di importanti progetti - ma sostenibili! - che rientrino nell'alveo delle proprie funzioni istituzionali. L'autorevolezza dei suoi vertici sarà determinante per coordinare con le altre istituzioni senesi il lavoro di attrazione di risorse e di investimenti.

7) Diffondere la consapevolezza che, tra i molti, il settore health o salute e quello farmaceutico   (alla delicata questione Glaxo-Novartis dedicherò uno specifico intervento) sono realtà che avranno nel futuro i maggiori ritmi di crescita. Non dimenticando che è necessario rimettere in campo  un’efficace strategia di politica sanitaria.
 Siena è una realtà eccezionale, con grandissime potenzialità. Dopo un crollo storico, dovuto alla combinazione di irresponsabilità e spregiudicatezza, in un contesto nazionale e internazionale complesso, abbiamo le condizioni per ripensare un sistema di sviluppo e di crescita. Possiamo ripartire da qui.


Fulvio Mancuso Vice Sindaco di Siena

 

 

 

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