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FORZA ITALIA SIENA INTERVIENE SULLA PUBBLICA ISTRUZIONE

News inserita il 29-08-2014

Le due parti in commedia

A proposito di rinnovamento e rilancio della scuola e della cultura, ci ha sorpreso la dichiarazione del Ministro della Pubblica Istruzione che ha enfaticamente annunciato la soppressione dell’istituto giuridico delle “supplenze”, poiché non giovano né sono utili.

Forse il Ministro nella sua politica di governo, avrebbe voluto e dovuto dire, soppressione del “precariato”?

Come si puo’ immaginare di eliminare un pezzo importante della vita scolastica com’e’ quello degli incarichi per supplenza, senza stravolgere l’intero sistema, provocando inoltre, disoccupazione e malessere?

Il supplente, in buona sostanza e in pratica, svolge la funzione delicata e impegnativa, quando necessario, del “titolare”. Titolare spesso affaticato da continui “stravolgimenti giuridici”, che lo costringono a periodici adeguamenti di regole e disposizioni, a volte “allucinanti” per la poca chiarezza e applicazione.

Spesso subendo anche critiche senza ricevere in cambio alcuna gratificazione, se non quella che puo’ derivare dagli alunni, più’ comprensivi dello stesso legislatore.

Ci rifiutiamo, pertanto, di condividere una tale posizione che da’ ancora una volta la sensazione che a questo governo, il bene della scuola, non interessa, se non per proclami ed esternazioni populistiche

Se volessimo parlare davvero della riforma e del rinnovamento della scuola, forse dovremmo iniziare dall’approfondimento del tema della formazione, della qualifica professionale e delle retribuzioni, non comparabili a quelle di molti esponenti di aziende pubbliche e private!

Riteniamo che se non maggiori e diverse, le responsabilità e l’impegno degli insegnanti e anche dei supplenti sia molto delicato: devono affrontare adeguatamente e formare i ragazzi, gli adulti di domani, che vengono affidati alla scuola.

Umanità, preparazione psicologica ed empatia, gestione della responsabilità del ruolo, sono le capacità che i supplenti, come i docenti titolari, devono avere per entrare “d’impatto” e in modo efficace nel mondo giovanile.

Fare esperienza sul campo, anche come supplente, è quindi essenziale per la formazione e la crescita di queste professionalità.

Il “Progetto Giovani” del Professor Luciano Corradini, sempre attuale, voleva preparare i giovani a essere “felici con se stessi, con gli altri e con le istituzioni”. Questo deve essere un faro per chi si occupa di politiche giovanili; e a ciò contribuiscono anche tanti bravi supplenti che, con la loro gavetta, acquisiscono le basi per diventare altrettanti bravi docenti.

Noi speriamo di aver frainteso le dichiarazioni del Ministro, lo speriamo per le giovani leve che guardano al loro futuro con grande preoccupazione e ansia ma anche con tante aspettative.

“Per rinascere bisogna morire” dice Sant’Agostino e con questa espressione si riferiva ai ”problemi dell’animo e dello spirito”. Non vorremmo che il Ministro applicasse questa esortazione alla rinascita della scuola pubblica: distruggere per poi ricostruire.

Rita Fiorini
Consulta Pubblica Istruzione - Forza Italia - Siena

 

 

 

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