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CHIUSI SCOPRE VALORI ANOMALI DI NICHEL: IL COMUNE PRECISA

News inserita il 18-12-2014

Dopo mesi di indagini e perizie tutti gli atti prodotti sulla presunta contaminazione di nichel, in una ristretta area del Comune di Chiusi (zona industriale Fondovalle), sono stati passati alla magistratura, come previsto per legge, per ulteriori indagini. Le ispezioni, di cui il Comune si è fatto da subito promotore e che sono state svolte in collaborazione tra il Corpo di Polizia Municipale di Chiusi e il Corpo Forestale dello Stato nonché con Arpat e Usl, hanno permesso di stabilire che la presenza di nichel interessa solo la falda superficiale delle aree interessate e che l'analisi della documentazione prodotta e dei dati raccolti messi a disposizione di Provincia di Siena, Arpat e Usl, permettono di escludere il coinvolgimento dell'azienda Bioecologia tra le possibili cause della contaminazione delle acque della falda superficiale. Appurato questo le indagini sono comunque andate avanti con prelievi in pozzi autorizzati, scavi e impiego di geomagnetometro (in particolare usato nell’area della Pania) in modo da determinare le cause che hanno provocato i valori anomali.

Gli accertamenti hanno permesso di stabilire una possibile causa di inquinamento attualmente al vaglio della magistratura. Dal punto di vista amministrativo il Comune ha promosso un incontro che si è svolto presso la sede della Provincia di Siena al quale sono stati presenti oltre al vicesindaco del Comune di Chiusi anche il Comandante della Polizia Municipale e rappresentanti dell’Arpat, della Usl e ovviamente della Provincia avente per oggetto l'esame congiunto della problematica dal punto di vista ambientale e sanitario. Le indagini che sono state portate avanti in questi mesi hanno anche appurato che sono escluse (come già sottolineato da usl a giugno) problematiche relative alla salute pubblica perchè l'acqua con valori anomali non è destinata ad approvvigionamento idropotabile come del resto nessuno dei pozzi privati autorizzati. Inoltre è stato condiviso che i valori rilevati non sono da ritenersi preoccupanti anche per usi diversi da quello idropotabile come ad esempio l’irrigazione di vegetali o l’abbeveramento di animali.

“Su tutto questa questione – dichiarano il sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli e il vicesindaco Gianluca Sonnini – andava fatta chiarezza e non demagogia e noi ci siamo mossi proprio per questo. Abbiamo agito con fermezza e neanche per un minuto abbiamo sottovalutato il problema anche se da subito è stato chiaro che non vi era nessun problema per la salute pubblica. Tuttavia abbiamo fatto lavorare chi di dovere e più esperto di noi provando a non creare inutile allarmismo tra le persone perchè sulla salute pubblica non si transige e non si scherza. Le indagini adesso sono passate alla magistratura di cui dobbiamo avere fiducia e che si muoverà sicuramente nel modo più corretto.”

 

 

 

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