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ANCHE PASQUALE D’ONOFRIO ESCE DA SEL

News inserita il 29-07-2014

Viviamo in un Paese nel quale per anni una politica inefficiente ha minato la credibilità della democrazia. Un Paese bloccato da decenni di bizantinismi e rendite di posizione che hanno impedito i necessari processi di rinnovamento e di riforma. Ogni volta, c'è sempre qualcuno che si frappone perché " si potrebbe fare meglio".

Nelle condizioni in cui siamo, o la politica ed i partiti accettano la sfida dell'innovazione o verranno travolti perché dopo anni di attesa, inefficienza, caste e privilegi, c'è un popolo che vive sulla propria pelle gli effetti di questo ritardo della politica e della classe dirigente del Paese.

Occorre quindi il coraggio delle decisioni, accettando il confronto ma senza ricatti e strumentali interdizioni. Così come è necessaria una legge elettorale che coniughi il diritto alla rappresentanza con quello della governabilità e della stabilità.

L'approvazione del bilancio, il risanamento del comune per farlo camminare sulle proprie gambe senza più le risorse aggiuntive della Fondazione MPS, essere pienamente in corsa per Siena Capitale della cultura 2019, rappresentano alcuni degli obiettivi messi in cantiere da questa amministrazione nel tentativo di fare uscire la città dalla crisi.

Certo il peso greve che il vecchio sistema di potere ha lasciato sulla città l'ha segnata profondamente . Anche le ultime vicende che hanno coinvolto le due più importanti esperienze sportive della città, Robur e Mens Sana, altro non sono che l'ennesimo epilogo di una fase opaca di esercizio del potere, di gestione “allegra”.

Ora finalmente si torna a respirare. Pur nella difficoltà di tante strutture, si ha l'occasione di ricostruire su basi nuove, più solide. Non più esercizio del potere ma cultura di governo. Su questi binari dobbiamo ancora marciare e migliorare. Non sempre, infatti, le nomine sono state all’altezza della promessa di cambiamento

Governare significa che le istituzioni e le strutture libere, lavorano però coordinate e concorrano nel perseguire gli obiettivi di sviluppo che fanno avanzare una comunità. Libertà e governo questo deve garantire la politica. Il resto verrà da sé, dalla libera iniziativa delle cittadine e dei cittadini. Tutti devono poter partecipare al processo di ricostruzione senza ostracismi. Anche le forze politiche di minoranza che non hanno atteggiamento di ostruzionismo strumentale ma sono propositive, rappresentano un pezzo importante e spesso serio della città che può e deve dare un contributo. 

Questo nuovo centrosinistra continuerà l'opera di cambiamento promesso alla città. Vi sono in consiglio molte energie nuove che sono consapevoli, dopo quanto accaduto, che è necessario uno sforzo straordinario ed un cambio di passo sia nei metodi che negli interpreti.

Per accelerare questo processo occorre anche ripensare gli strumenti democratici attraverso i quali la politica produce il cambiamento: i partiti e più in generale gli aggregati di consenso. Dobbiamo uscire dal recinti di appartenenza, dallo scontro ideologico, dalla difesa del proprio orticello. Occorre scovare le energie più serie, sane, ed originali. Chi pensa alla politica come la più nobile delle attività umane non può sottrarsi ad una domanda: cosa posso fare per essere più utile alla mia comunità?

Per questo, con quanti condividono questo proposito di trasformazione e cambiamento, è necessario prendere il largo, fuori dalle appartenenze e dagli steccati per costruire qualcosa che sia una “Siena nuova” che appartenga a tutti. 

Pasquale D'Onofrio 

 

 

 

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