I vicini è l’ultimo lavoro teatrale, produzione Stabile di Bolzano, di Fausto Paravidino definito dalla critica “l’unico scrittore vero di teatro degli ultimi anni” che martedì 3 marzo porta sul palco del Teatro Mascagni di Chiusi una commedia, a tratti noir, o come lui stesso l’ha definita “un incubo”, in cui protagonista è la paura, reale o immaginaria che sia. Una pièce su noi stessi, sugli altri, su noi stessi e gli altri, sui vicini lontani, sulla guerra, su quello che è reale, su quello che è immaginato, su quello che è reale perché è immaginato. Un po’ come certi fantasmi, un po’ come certo teatro ambientato all’interno di un appartamento. Una giovane coppia, due nuovi vicini e un fantasma: Paravidino ci regala una storia inquietante, dove il dramma si mescola alla commedia, con toni e dialoghi di uno scintillio senza precedenti, offrendo allo spettatore molte risate e, soprattutto, tanti interrogativi. Il protagonista si chiama Lui, quasi a volerne sottolineare l’inconsistenza: è un uomo incerto, impacciato e insicuro che teme l’arrivo, la vicinanza e l’invadenza dei nuovi arrivati, come tutti quelli che temono ciò che non è familiare. Perché la paura, inspiegabile e irrazionale, altro non è che il desiderio inconscio di trasformarsi. La compagna Greta è, al contrario, pacatamente curiosa e allegramente propensa alla novità tanto da voler fare la conoscenza dei dirimpettai. Poi tutto cambia e i ruoli si invertono, portando in scena un gioco delle parti che confonde ma avvince. Lui viene stravolto, sconvolto ma soprattutto cambiato dall’interazione e dall’amicizia con i vicini, tanto da diventare risoluto e aggressivo. Lei, invece, inizia lentamente a far emergere insicurezze e paure prima sconosciute o semplicemente celate fino al quel momento.
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