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BLOCK NOTES: SIENA BIOTECH E MPS, SEGNALI DI FUMO

News inserita il 10-04-2015

Marcello Clarich ha affrontato con molta disinvoltura la questione, almeno la Fornero qualche lacrimuccia la spese...

E siamo arrivati al fallimento...la Siena Biotech...non esiste più e 50 dipendenti hanno perso il loro posto di lavoro.

Questa è una ferita purulenta nel corpo di una città, la nostra, che si bea di essere la prima in Toscana per reddito pro capite , quando tutti sappiamo che su tale voce pesano eccome le pensioni di tanti ex bancari e banchieri, mentre i redditi di tanti lavoratori e giovani famiglie ci vedrebbero agli ultimi posti della scala.

E allora se c'è un polo scientifico e di ricerca all'avanguardia in Italia con giovani ricercatori che studiano e producono mandiamo tutto al macero.

L'ho già detto in un precedente block...ma nel periodo delle vacche grasse la Biotech era stata dotata di uno stabile e macchine e strumentazioni di altissimo valore.

Una città sana e non questa Siena rabberciata e piegata su stessa doveva fare di tutto per salvare il polo...per dare seguito alla scienza della vita e salvare il lavoro.

E invece la Fondazione, la proprietaria della Biotech ha scelto la strada della liquidazione e quindi dell'inevitabile fallimento.

E bravo Marcello Clarich...il primo colpo è andato a segno.

A me fa paura la disinvoltura con la quale il successore della Mansi ha affrontato la questione Biotech....senza avvertire tutto il peso della tragica soluzione. Almeno la Fornero qualche lacrimuccia la spese...ex cattedra si capisce.

Se tanto mi da tanto...,ho paura che affrontando i problemi con il piglio professorale, ex cattedra, il professor Clarich difficilmente troverà la chiave per salvare quanto c'è da salvare al Monte.

E cioè la permanenza della Direzione Generale a  Siena e la salvaguardia dei livelli occupazionali.

Ma vedo che il professore già delinea possibili "fusioni". E queste – le fusioni – possono significare per una Banca una sicura crescita patrimoniale e dimensionale....ma per la fusa appunto la "fusione". Lo so la Banca d'Italia spinge tutto il mondo delle Popolari verso queste soluzioni, ma il Monte che è pur sempre in termini di solidità la terza Banca Italiana può trovare partner e non fonditori.

Intanto dopo Beppe Grillo che per aiutare Siena reclamava il fallimento del Monte ecco che arriva qui anche Matteo Salvini. A fine maggio si vota in Toscana e lui appoggia il suo candidato.

Ne ha tutto il diritto, intendiamoci, ma voglio sperare che la piazza di Siena non diventi un campo di battaglia tutto politico e di propaganda.

Lui parla di ottomila posti di lavoro a rischio e del buco di /7 miliardi....vediamo la cura che ci indica e quali progetti ha in mente insieme alla sua Lega per la nostra città.

Il confronto si impone anche con chi per tanti aspetti non ci convince fino in fondo.

                                                                                       Roberto Morrocchi

 

 

 

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